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I commenti a caldo del sindaco (da www.comune.bari.it)
[ inviato il 02/04/2006 alle 18:14 da vito cardascio ]
Nemmeno un minuto di ritardo, dopo nove anni di attesa.
Con paradossale puntualità, alle 10,30 del 2 aprile, mentre gran parte delle macchine fotografiche e delle telecamere erano rivolte altrove, il primo dei palazzi di Punta Perotti ha ceduto quasi dolcemente ai 350 chili di tritolo, abbandonando così per sempre il litorale sud di Bari.
Al suo posto, una nuvola di fumo e una sensazione ibrida, che il sindaco Emiliano, visibilmente emozionato sintetizza così:
“Non si può che provare dolore, in questo momento, per le tante persone che ci hanno lavorato e che, in buona fede, pensavano di contribuire ad un’opera grande e bella. Abbattere è quasi sempre un fallimento. In questo caso però c’è anche molto altro. Abbiamo la consapevolezza di aver adempiuto ad un obbligo amministrativo che ripristina la legalità e che insieme segna una grande svolta. Come Punta Perotti è stato per anni l’icona di un’edilizia che costruisce in spregio delle più elementari norme ambientali, così l’abbattimento sarà il simbolo di un nuovo modo di concepire l’urbanistica. Oggi parte una sfida decisiva, per costruire una città che si sviluppi in modo finalmente corretto, coerente e condiviso. Una città che da oggi può guardare al futuro con più ottimismo, che può e vuole voltare pagina, con fatica, certo, ma con un obiettivo chiaro: restituire a Bari un rapporto autentico con il suo mare e dare finalmente ai baresi la possibilità di far avverare i loro sogni.
Il sindaco risponde ai giornalisti ma anche ai semplici cittadini, numerosissimi. Un signore teme adesso di dover pagare più tasse. Emiliano, pronto ribatte: “No, pagherà le stesse di prima, quelle che ha abbassato Berlusconi”. E spiega in modo articolato che il Comune non rischia nulla nelle eventuali cause di risarcimento.
Emiliano rimanda al mittente anche le accuse di strumentalizzazione elettorale del centrodestra. “Hanno governato per dieci anni, e l’hanno lasciata lì dov’era. Noi l’abbiamo buttata giù il prima possibile, come avevamo promesso,dopo un anno e mezzo di lavoro. Perché ci sembra giusto mantenere le promesse. I baresi sono troppo intelligenti. Sono certo che non si faranno influenzare dall’adempimento di un atto amministrativo.
A chi gli chiede della riqualificazione dell’area, Emiliano risponde che la Biennale di Venezia ha lanciato un grande concorso di idee per il dopo Punta Perotti e che al Mipim di Cannes la città di Bari ha già suscitato l’attenzione di grandi investitori internazionali. È già pronta, aggiunge, la costituzione di una società di trasformazione urbana che si avvarrà di capitali russi e che sarà aperta a tutti. Anche ai Matarrese? Gli chiedono. “A chi vorrà aiutare questa città a crescere”. È la risposta.
Intorno, uno scenario surreale. In mare, a distanza di sicurezza, quasi duecento imbarcazioni, yacht e semplici barchette di pescatori, rivolte verso lo scheletro dimezzato. Ai margini delle transenne e su tutto il lungomare, decine di migliaia di baresi, famiglie al completo, cineamatori, bambini. Tante bandiere, prevalentemente verdi. Un cittadino un po’ scettico dà un appuntamento al sindaco. Ci vediamo qui - dice – tra un anno. Emiliano non si scompone e risponde: “Ci vediamo tra molto meno. Non mi lasciate solo, se no chissà cosa combino. La sfida non è del sindaco. È di tutta la città”.
Il prossimo appuntamento è per il 23 aprile prossimo, quando la General Smontaggi procederà alla demolizione del secondo fabbricato dei palazzi di Punta Perotti.
(1)
[ inviato il 02/04/2006 alle 22:46 da un anonimo] puo dire quello che vuolein nostro purtroppo sindaco...ma se questa cosa fosse stata fatta dalla destra una settimana prima delle elezioni si sarebbero sentite le urla dello scandalo fino in australia!!! Altro che intelligenza qui abbiamo a che fare con un gran furbacchione
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